INTERVISTA A LUCIO CALEGARI
Castelsangiovanni, 27 Dicembre 2000
In un bar davanti al solito caffé, incontro con Lucio Calegari, anima dei Wicked Minds, storica formazione di hard rock piacentina.Hanno lasciato una grossa impronta nel panorama musicale piacentino perché molti ragazzi della mia età che hanno imbracciato le chitarre, hanno percorso la strada del Rock che a Piacenza é stata costruita anche da loro.
Da grande fan e discreto wicked-ologo quale sono, mi getto a capofitto nell'intervista.
quando hai iniziato con i wicked minds?
Con wicked minds ho iniziato nel lontano 87 e sono ormai 13 anni. Abbiamo iniziato come gruppo trash e da subito con pezzi nostri; i primi 3-4 anni eravamo sul filone trash perché l'altro chitarrista era improntato più su questo, abbiamo pubblicato 3 demo fino al 91, anno in cui l'altro chitarrista è andato via e siamo rimasti in 3. Da lì l'impronta trash si è molto affievolita e ha preso corpo quella hard rock anni '70, anche perché è quello che io ho sempre ascoltato, e questo si incomincia già a sentire dal quarto demo winterland, che molti hanno associato alla musica grunge (erano gli anni in cui uscivano i primi dischi di Pearl Jam, Nirvana e Soundgarden).Tutto sommato poteva anche andarci bene perchè il grunge ha le radici nell'hard rock degli anni 70 piuttosto che non all'heavy metal imperante degli anni 80.
Winterland , quali sono i riferimenti principali?
Se ben ricordo, stiamo parlando di 8-9 anni fa! Winterland abbraccia la psichedelia degli anni 70 ed è legato in particolar modo a Jimi Hendrix.C'è ancora qualcosa di matrice se non trash, perchè comunque stavamo ancora facendo i pezzi vecchi, di musica un po' più tirata.Comunque si sente già l'impronta psichedelica. E' stato registrato ad Agazzano e ha venduto 400 copie.
Dimmi della canzone Starsky and Hutch..
Starsky and hutch è un pezzo un po' fuori dal nostro clichè, è nato un po' per caso in sala prove: stavo facendo lo stupido con la chitarra imitando un po' lo stile del bassista dei Primus, e gli altri mi sono venuti dietro.Mi piacevano molto i Primus in quel periodo. I loro primi due dischi erano molto innovativi li ho ancora, Frizzle fry e Sailing in the seas of cheese.
Il vostro concerto con i Monster Magnet...
Nel 92 avevano organizzato questa data all'Hollywood, e Tony Face mi aveva contattato. Era stata comunque una cosa organizzata all'ultimo momento, senza pubblicità e infatti non c'era tantissima gente. Molti erano venuta da Milano. Noi avevamo fatto 4-5 pezzi e i MM avevano fatto un concerto quasi tutto strumentale perchè il cantante-chitarrista, avendo gli amplificatori americani, aveva avuto dei problemi con l'impianto, prendeva la scossa appena si avvicinava al microfono. Invece di non suonare optarono per un concerto di 4-5 pezzi lunghissimi, un delirio psichedelico. Il tecnico delle luci faceva degli effetti dietro allo schermo fantastici, aveva una vaschetta d'acqua che usava assieme alle luci per proiettare delle immagini sullo schermo dietro. Molto psichedelico. Nel gennaio 94 siamo arrivati terzi su videomusic ad un concorso sulle cover di Jimi Hendrix, abbiamo passato le selezioni e abbiamo suonato lì. Il pubblico da casa ha votato e siamo arrivati terzi. Nel 97 abbiamo registrato un demo che non abbiamo pubblicato ma lo abbiamo mandato in giro alle case discografiche per farci conoscere.Così abbiamo trovato la casa che ha prodotto il nostro album nel 98.
...e si arriva all'ultimo album, registrato nel dicembre 98, Return to Uranus...
RTU è statoregistrato in sala prove, il tecnico ha preso lo studio e si è trasferito in sala prove perchè lì avevamo un sound particolarmente nostro. Dovevamo consegnare alla casa entro dicembre e forse abbiamo ecceduto un po' con il lavoro di missaggio, di compressione della batteria, di effetti sulla voce e il risultato non rende ragione completamente di come suona il gruppo dal vivo.L'etichetta è di Alessandria e ha sempre trattato la roba psichedelica, per questo ci ha inserito in questo contesto stoner che va di moda adesso, Kyuss Monster magnet ecc. Siamo stati poi un po' penalizzati dalla distribuzione, chi se ne è occupato si è rivelato un po' un cacciapalle... Pur rimanendo relegati all'ambito underground, abbiamo avuto recensioni molto positive da giornali come rockerilla, ecc.
Avete mai pensato di cambiare il genere seguendo il trend del metal di oggi?
Abbiamo sempre fatto quello che ci piaceva e di questo siamo fieri. Siamo sempre stati molto onesti con noi stessi:preferisco fare cose che sento e che mi danno delle vibrazioni quando le suono che fare qualcosa che non mi interessa. Poi data la nostra veneranda età il nostro è per lo più un divertimento... Ci piace fare cose che ci danno soddisfazione e se viene qualcosa di più bene altrimenti va bene lo stesso.
Per quanto riguarda i testi di return to uranus...
I testi : cantando in inglese in Italia tu puoi dire quello che ti pare...poi è logico che mica tutti possono fare come Paul Chain (ex Death SS ndr) che fa le canzoni in una lingua inventata da lui....lo ha sempre fatto...(risate) Mi piace parlare a livello figurale, immagini naturali come montagne, alberi, pianeti ... Vagare da soli nello spazio è un po' espresso nel senso di una ricerca interiore, della ricerca di un posto dove stare da soli, dove viaggiare con la mente...
Ascoltando le canzoni si ha l'impressione che queste arrivino come degli echi dallo spazio profondo... che suoni arrivano da "oltre l'universo"...
Mi piace molto smanettare con gli effetti che ho per la chitarra. Da quando siamo rimasti in tre, avendo una sola chitarra, questo è servito a dare corposità alle canzoni, a tenere unito il groove del gruppo. Io ho una predilezione per il phaser che permette di ottenere delle onde più o meno lunghe che, sommato all'effetto eco, da un risultato molto spaziale... Con l'avvento del tastierista quest'anno, avendo due strumenti "guida" nel gruppo, ho ridotto un po' l'effettistica perchè l'output poteva risultare pesante. Mi è sempre piaciuta l'idea dell'organo, avevamo già provato ad inserirlo nel 96 ma senza successo: è difficile trovare un ragazzo con un background simile al nostro, con i gusti "vecchi"...
Come è nata invece la collaborazione con Paolo Negri (tastierista dei Link Quartet ndr)?
Lo conoscevo giˆ e quando quest'anno ho visto il loro concerto del primo maggio gli ho chiesto: Vieni a suonare con noi? e lui ha detto sì.
Tra le canzoni che avete scritto ce ne è una in particolare che mi ha colpito: Space Child
L'ho scritta per mio figlio, è una delle mie preferite anche a livello strumentale. E' una serie di immagini buone che voglio siano di buon auspicio per mio figlio, ragazzo dello spazio perchè ha di fronte a sè tutto un universo di cose a venire...
Highway to hell degli AC/DC, tu l'hai suonata con i Supereroi, che essendo un gruppo punk, esula un po' dalla roba che fate voi...
Venivano sempre nel mio negozio di dischi, siamo amici, e negli AC/DC abbiamo trovato un punto in comune tra i loro gusti e i miei (che solitamente sono molto distanti...)
Era un bel periodo quello per le band a piacenza...
C'era il Burma che era un buon ritrovo per tutta la musica underground piacentina anche se come acustica non era un gran che.Un posto che offriva un po' di tutto. Era decisamente una bella storia. Ora c'è Tendenze... Si, ce ne vorrebbero due, magari una all'inizio dell'anno o in primavera e una a settembre.
In 13 anni che cosa hai visto cambiare sul fronte delle possibilità offerte ai gruppi piacentini per suonare?
Quando siamo partiti si poteva suonare a qualche festival, a qualche raduno organizzato male; poi c'è stato un periodo in cui aprivano una serie di pub con musica dal vivo e si suonicchiava, ma sempre all'ombra delle cover band; poi c'è stato il periodo del Burma in cui sembrava che le cose si fossero aperte e poi invece si è tornati ad avere delle difficoltà a suonare in giro.La gente non si muove tanto, soprattutto per venirti a sentire. A Tendenze ti trovi magari con 800 persone a cui piace la tua musica, poi una volta che suoni in provincia fai fatica a portare anche solo 50 di queste persone ai concerti, con il risultato che il gestore si incazza e non ti fa suonare più. Prima avendo il negozio un sacco di pubblicità la facevo a voce, poi un po' con la famiglia, con il lavoro che ho cambiato, trovo sempre meno tempo per uscire. A Tendenze ho visto una buona risposta di pubblico ma poi si fa fatica portare la gente ai concerti, spero che non dipenda da me.
Francesco Mancuso